lunedì 17 febbraio 2014

AUDIT


Cos'è? Qualcosa che ha a che fare con gli ascolti TV?
Non proprio, è piuttosto l'acronimo di un test (Alcohol Use Disorders Identification Test) e siccome sono imminenti le visite di idoneità al lavoro può capitare di trovarsi di fronte ai 10 quesiti.

Se ai primi 3 quesiti si raggiunge il risultato di 5 o più si è ritenuti bevitori a rischio.
Inoltre il risultato si può ragruppare sostanzialmente in in tre blocchi:
ottenendo un punteggio entro 8 (da tutte e 10 le domande) non si è ritenuti a rischio
nella fascia che supera 8 e non raggiunge 16 non vi è dipendenza ma si è ritenuti a rischio,
da 16 in poi vi è dipendenza.


mercoledì 5 febbraio 2014

Bilancio 2014


Nella notte tra il 31 gennaio e l’1° febbraio è stato approvato il bilancio 2014 e di previsione 2014-2016
Osservando l'allegato A del ddl 381 (Bilancio di previsione per l'anno 2014) si vede che dalla somma di 13,6 milioni a disposizione per l'anno passato si passa a una previsione di 18,5 milioni circa grazie a un residuo di 4,6 milioni.
Non si intende però dare per certo nulla o rassicurare sugli sviluppi futuri.
Chi è ferrato in materia si farà una idea più precisa e, se volesse condividerla, il suo parere sarà senz'altro gradito.

Per vedere  e capire le cifre scorrere il documento sino a pagina 74* e 135* per i nostri capitoli.
Altre somme inerenti alla forestazione e sistemazione idrogeologica si trovano alle pagine 178 - 201- 235- 312
A breve verrà pubblicato anche il documento di previsione 2014-2016


*il numero della pagina si riferisce all'anteprima a sinistra della videata

lunedì 3 febbraio 2014

DISSESTO IDROGEOLOGICO - I conti spaventano



Viviamo in un Paese ad alto rischio di dissesto idrogeologico.
La "grande opera che serve all'Italia" secondo Gian Vito Graziano, presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi è un piano nazionale di prevenzione per il dissesto idrogeologico.
La tragedia della Sardegna, l'alluvione di Modena, il treno deragliato per una frana ad Andora, in Liguria, e gli ultimi eventi di Roma...
Dal 1963 al 2012 [1], i morti per disastri idrogeologici sono stati 3.994
3.302 sono le vittime per frane, 692 per inondazioni. Se si aggiungono anche feriti e dispersi, si arriva a quasi 7.000. 
Quasi il 10% del territorio italiano è a rischio: il 5,7% (pari a 17.255 km²) è a rischio frana, il 4,1% (12.263 km²) a rischio inondazione. In questa fetta di territorio, secondo fonte Cresme, abitano quasi 6 milioni di persone, pari al 9,6% della popolazione totale.
Ma il dato che più di tutti colpisce è che quest'area ad alto rischio riguarda l'89% dei nostri Comuni. Ciò significa che nessuno è immune, né al riparo. Ma non è finita. In questa zona critica ci sono 6.250 scuole e 550 ospedali. Quindi si evince una considerazione amara: potenzialmente, frane ed inondazioni potrebbero colpire ovunque e mietere altre vittime in ogni momento.
E la politica che fa? Dorme. O meglio. Fa finta di dormire per non essere costretta a guardare. Premesso che servirebbero politiche serie per frenare il fenomeno dell'abusivismo edilizio ed il cemento selvaggio (una delle cause principali del dissesto idrogeologico), secondo i principali istituti di ricerca ambientali italiani servirebbero circa 40 miliardi di euro per mettere in sicurezza il nostro territorio. Ma qual è la cifra che il nostro governo ha messo al centro con l'ultima legge di Stabilità? 180 milioni di euro per i prossimi 3 anni. Una cifra paurosamente bassa. Quando si opterà per un cambio di rotta? Investire sulla sicurezza idrogeologica dovrebbe essere una priorità, non solo per scongiurare morti inutili ma anche per risparmiare soldi, e tanti. Dagli anni Sessanta ad oggi, i dissesti hanno provocato 61,5 miliardi di euro di danni, più di quanto servirebbe per evitarli. Capiamo che 40 miliardi siano un'enormità... Ma quando si deciderà di investire cifre proporzionali alla minaccia?

 [1]  fonte Irpi-Cnr


http://it.ibtimes.com/articles/62083/20140201/dissestro-idrogeologico-maltempo-frana-alluvione-inondazione-sardegna-modena-governo-disastro-natura.htm

http://www.repubblica.it/ambiente/2014/01/27/news/dissesto_idrogeologico-77070365/ 

Vogogna, pulizia del Toce


Vogogna - Sono state tagliate le piante cresciute nell'alveo del fiume Toce pericolose, in caso di piena, per il corretto flusso delle acque.
Già diversi anni fa, l'amministrazione comunale aveva iniziato una battaglia con Regione Piemonte e AIPO a tal punto di finire fino alla RAI che se ne era occupata.
Il tratto interessato era quello tra lo sbarramento di Prata e il ponte della Masone dove era maggiormente concentrata la vegetazione che in caso di innalzamento del livello dell'acqua avrebbe compromesso la tenuta del ponte.
Il Vicesindaco spiega "Siamo più tranquilli, dopo varie sollecitazioni, dopo un protocollo firmato con la Regione Piemonte,  le squadre forestali hanno tagliato le piante"
1.125 quintali di salice e robinia sono state messe all'asta per un prezzo a partire da 2 euro a quintale

fonte: Azione (NO)